sabato 25 aprile 2009

IL PRESIDENTE NAPOLITANO E LA COSTITUZIONE


" La Costituzione non è un residuato bellico, la leggerezza con cui oggi si assumono toni dissacranti verso di essa non possono essere ignorati nemmeno in forza dell'investitura popolare diretta o indiretta di chi governa" così si è espresso il nostro Presidente Napolitano presso la Biennale Democratica di Torino e di seguito "il 25 aprile non è festa di una parte sola tant'è che proprio nella Costituzione furono tradotti principi e diritti condivisibili anche da quanti fossero rimasti estranei all'antifascismo e alla Resistenza"
Può essere cambiata la Carta nella parte seconda come è gia avvenuto con il titolo quinto- riforma Bassanini, una riforma anch'essa rilevante per la vita del paese sul sistema amministrativo molto importante ,poichè è dal sistema amministrativo e della sua qualità che dipende la qualità della vita dei cittadini mediante servizi efficaci ed efficienti, verso i cittadini e le imprese. "L'amministrazione del quotidiano è come la costituzione del quotidiano " Appare invece più all'attenzione della maggior parte dei cittadini ciò che si discute da tempo, del superamento del bicameralismo perfetto in favore ad esempio di una Camera che rappresenti le Autonomie regionali e locali, dei poteri del presidente della Repubblica, dei poteri del Presidente del Consiglio; problemi che vanno trattati con equilibrio poichè investono direttamente la vita democratica, le garanzie ed i ruoli dell'opposizione e della maggioranza.
Non entriamo per ora nel merito del federalismo fiscale, ma vorremmo sottolineare, con le parole del presidente, come è solo con il Parlamento che si può aprire una nuova fase costituente, che potrebbe magari secondo noi fermare l'abuso dei Decreti legge, della questione di Fiducia, della Decretazione d'Urgenza insomma.
Norberto Bobbio ha detto: "la denuncia della ingovernabilità tende a suggerire soluzioni autoritarie" E Napolitano in sintonia con Bobbio, non è disposto a sacrificare la garanzia dei diritti di libertà, la tutela delle minoranze politiche, l'indipendenza della magistratura, il principio di legalità il potere del Capo dello stato come potere neutro. Ma pur convergendo che la Costituzione non debba essere un corpo morto, non possiamo non rilevare come accanto a cambiamenti seppure necessari della parte seconda, molta parte della prima sia male applicata ed addirittura calpestata.
Che ne pensano ad esempio i nostri lettori di tutta la questione legata a temi sensibili quali quelli così detti etici, dalla fecondazione assistita al testamento biologico dove la libertà dell'individuo o della coppia, della laicità dello stato soccombono a colpi di maggioranza sotto la scure di un vero e proprio Stato Etico? Bisogna attuare la Costituzione a partire, soprattutto dai diritti civili e sociali e della eguaglianza dei cittadini; una uguaglianza " che assicuri la libertà anche per i più deboli a prescindere anche dalla etnia o religione di appartenenza.

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