martedì 31 agosto 2010
“I Diritti dei cittadini e la Pubblica Amministrazione si allontanano”
Poche persone sono al corrente di alcune tutele a proprio beneficio quali gli Uffici di Pubblica Tutela nei Servizi sociosanitari, degli Uffici della Relazione con il pubblico, presenti presso le varie Istituzioni,del l’Ufficio di Protezione Giuridica presente per il sostegno delle persone fragili nelle ASL , del Difensore Civico Regionale, Comunale,Provinciale. OPS!
Il Governo Berlusconi, quel governo tanto vicino alle esigenze dei cittadini al comma 186 della legge finanziaria 2010 prevede l’obbligo per i comuni di sopprimere una serie di organismi come il difensore civico comunale.
Anche a Lissone nessuno potrà più usufruire di questa figura a partire dalla scadenza delle amministrazioni. I relativi compiti sono attribuiti al Difensore Civico provinciale della provincia nel cui territorio rientra il comune. Dunque se già per un normale cittadino cercare questa figura per esprimere un proprio disagio rispetto all’Amministrazione in loco, figuriamoci andare fino in Provincia!
A volte i compiti del Difensore Civico non sono del tutto compresi, però se non altro esso può indirizzare verso altri livelli amministrativi l’interessato. Una figura comunque in grado di riferire annualmente al Consiglio Comunale i vari problemi emersi di disagio, ingiustizie, difficoltà con la pubblica amministrazione o con altri utenti, segnalare emergenze, come l’insorgere di nuove povertà e sostenere i cittadini rispetto a disservizi.
Un ruolo difficile che se svolto in modo seriamente etico ed equidistante non manca di asperità rispetto ai propri compiti nel porsi in modo anche critico verso l’Amministrazione.
Già per i brianzoli cercare sostegni esterni all’ambito famigliare risulta molto difficoltoso, figuriamoci non avere riferimenti giustamente accessibili! Complimenti per la trasparenza tanto sbandierata dal ministro Brunetta! Comunque chi volesse sapere informazioni sulle varie tutele sopracitate scriva pure al nostro blog!
lunedì 30 agosto 2010
Lo SPI CGIL di Lissone ed il PGT
Lo Spi-Cgil di Lissone ha accolto la proposta dell’A.C. di presentare, come altre realtà cittadine, una ISTANZA nell’ambito della fase di predisposizione del Piano di Governo del Territorio.
La nostra Organizzazione Sindacale rappresenta ben 2300 iscritti (3500 con le altre OOSS), anziani e pensionati e offre comunque servizi e sostegno anche a cittadini e alle loro famiglie non iscritti. La “forbice” dunque si amplia di molte unità. La scrivente Organizzazione nella scorsa primavera ha presentato in tutta la Brianza nell'ambito della “negoziazione sociale” tra Comuni e OOSS. un documento unitario steso con FNP-Cisl e UILP Uil, contenente proposte intergenerazionali e particolari di “categoria”, utili per rendere più vivibile la nostra città e che in seguito riporteremo in questa istanza. Purtroppo non abbiamo avuto modo di discuterne con i rappresentanti dell’A.C. nonostante le molte sollecitazioni. Riteniamo che il termine regolatore, del resto, abbia molteplici significati: normare, accogliere, approfondire, sviluppare, condividere Principi.
Nell’ambito del PGT pensiamo ormai si raffigurino per taluni aspetti forme di Welfare Comunity-
Il tema del Welfare si ricollega naturalmente con una visione della società che non può prescindere dall’accogliere diritti sociali,economici, di una crescente richiesta per una migliore qualità della vita da parte dei cittadini, anche nell’ambito urbano. Anche la nostra città vede nuove emergenze sociali, incertezze economiche con tante famiglie che rischiano di scivolare nell’indigenza, condizione delle persone anziane che vivono da sole e che hanno bisogno di cure, con diversificati bisogni, compresa la coesione sociale. Per costruire un welfare di territorio e cittadino, non bastano i servizi sociali, bensì un’insieme di un progetto regolatore di orientamento sociale che accompagni con azioni di rete e di sistema tutti i servizi e le infrastrutture utili per i cittadini e a maggior ragione per gli anziani : scuole, trasporti, Distretto Sociosanitario, Ospedale, strutture sportive e culturali, Uffici di Informazione, scelte urbanistiche appropriate, politiche abitative, vivibilità e accessibilità della città, con libertà di movimento, decoro e riqualificazione urbana, pulizia, etc. Queste in via generale ci sembrano istanze importanti per la popolazione in generale e anziana in particolare, che hanno fatto crescere la nostra comunità e che non possono essere considerati popolazione di serie inferiore.
Come rilevato dal quadro di sintesi delle criticità ambientali nella componente “socio-demografica”del VAS ma anche da altri documenti predisposti dall’A.C. emerge come a Lissone , nel nostro Ambito sociosanitario , nella regione Lombardia e in tutto il nord Italia vi sia un complessivo aumento della popolazione anziana che comprende diverse fasce fino a i novantenni. Attualmente la popolazione ultra65enne costituisce il 18% della intera popolazione residente a Lissone (7000circa)come da censimento al 31.12.2007 e si prevede aumenterà fino a raggiungere il 30% nell’anno 2030. Per cui, noi riteniamo che il PGT di Lissone debba essere improntato con scelte lungimiranti per coloro che riteniamo una fascia di popolazione più fragile che necessita di sostegni diversificati.
I pensionati, come da indagini da noi compiute, spesso assumono il ruolo di “nonni attivi” rilevando che i bisogni da sostenere debbano essere coniugati anche per l’altra fascia di popolazione più fragile: i minori.
Anche a Lissone esistono rapporti intergenerazionali perché attualmente i pensionati sostengono, anche economicamente (ricordiamo che stiamo vivendo un periodo di grande crisi) le famiglie dei propri figli e quando l’anziano/pensionato diventa Non Autosufficiente sono i figli che sostengono i genitori per favorire la domiciliarietà; solo quando questa situazione non è più sostenibile ricorrono alle strutture come le RSA che a fatica sostengono per gli alti costi.
Infine ma non per ultimo aggiungiamo dei suggerimenti che riguardano uno dei mali che affligge la popolazione anziana: la solitudine ed abbandono. E’ quindi importante sviluppare nell’ambito della comunità ciascuno per il proprio compito istituzionale, sociale e culturale momenti di inclusione sociale che renda vivibile l’ambito urbano
Il primo dato è quindi la richiesta di avere una CITTA’ VIVIBILE che sia più sicura e non una sicurezza intesa solo per gli aspetti penali:
· STOP ALLA CEMENTIFICAZIONE e sviluppo armonioso nelle sue parti urbanistiche
· CENTRI DI AGGREGAZIONE SOCIALE INTERGENERAZIONALI
· Ampliamento e riqualificazione del Centro Anziani
· MAGGIORI SPAZI VERDI anche nell’ambito dei propri quartieri
· Più controlli sulla salubrità dell'aria per rallentare/fermare l’aumento,nel nostro Distretto socio sanitario, delle crescenti patologie inerenti le vie respiratorie.
· SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE che limitano di fatto la possibilità di movimento ai diversamente abili
· ADEGUATE STRUTTURE SOCIO SANITARIE
· MINORE TRAFFICO VEICOLARE privato aumentando però i mezzi di trasporto pubblico verso i punti della città più opportuni quali: comune, asl, stazione, posta, ospedale sia di Lissone che il S.Gerardo di Monza, cimitero ect.
· Trasporto protetto in collaborazione con la Provincia di Monza e Brianza, provincia che sta conoscendo il disagio economico e nuove povertà, dove si rischia che l’anziano rinunci a cure importanti quali la chemioterapia proprio per la mancanza di tale trasporto.
· Manto stradale più decoroso e non come quello attuale, facendo attenzione alla pur minima barriera che potrebbe provocare rovinose cadute che porterebbero, i soggetti più fragili, a periodi di lungo degenze con problemi legati alla riabilitazione ed alla assistenza.
· Nell’ambito della manutenzione evidenziamo come gli alloggi comunali siano in condizioni precarie e proponiamo, visto l’insorgere di nuove povertà e di indigenti, di prevederne l’aumento
· Piste ciclabili, sicure e verso i punti della città di interesse pubblico
· Più negozi raggiungibili perché i grandi centri commerciali hanno svuotato il nostro Comune e perché non tutti gli anziani hanno la possibilità di raggiungerli; così da rendere il centro un momento di coesione sociale, di scambio intergenerazionale
· Nuove aree per orti. Esiste un regolamento per gli Orti approvato nel 2009 dalla commissione istituzionale.
Sportello della Non Autosufficienza
Ad un anno dall’apertura mensile dello Sportello per la Non Autosufficienza dello Spi presso la sede della CGIl di Lissone, data la buona affluenza di cittadini riscontrata, insieme alll’Organizzazione sindacale Comprensoriale, il sindacato pensionati della CGIL ha predisposto l’apertura dello Sportello per due pomeriggi alla settimana, il martedì e il mercoledì dalle ore 15 alle 18, senza appuntamento ne spesa alcuna per gli utenti e\o le loro famiglie. Nei mesi trascorsi la presa in carico ha riguardato una trentina di “casi” inerenti diverse problematiche e in special modo: ricerca e problemi inerenti il ricovero di anziani nelle RSA, assistenza domiciliare Integrata, assistenza al disagio economico, Dimissioni Protette dagli Ospedali, ruolo dell’Amministratore di Sostegno, assunzione di Assistenti famigliari ( badanti), trasporto protetto per persone anziane onde poter eseguire esami diagnostici, fisioterapie, invalidità civile etc. Le informazioni vertevano sui servizi sociosanitari presenti sul territorio, dalla Asl, al Distretto, al Comune, alle RSA, nonché erogati dalla Regione Lombardia. Lo sportello svolge un servizio di accoglienza, di informazione, di valutazione dei bisogni manifestati, cercando una risposta alle molteplici difficoltà che tanti cittadini anziani incontrano ogni giorno. Un ruolo di accesso di primo livello in grado di orientare la persona verso i servizi sociosanitari-assistenziali, della previdenza, della tutela dei diritti dei cittadini: lo Sportello non svolge pratica alcuna, ma invia l’anziano a seconda della necessità ai servizi territoriali, al medico di base, al patronato Inca Cgil o ad altri settori del sindacato. Un “Punto di Accesso Periferico”, una sorta di Segretariato sociale non professionale, che pone al centro del proprio intervento la persona alla quale , accolta con sensibilità e competenza, si possano offrire risposte qualificate affinchè l’utente non giri a vuoto ma trovi un percorso rispetto alla propria richiesta di aiuto. Le informazioni possono riguardare le possibilità dell’anziano nel rimanere al proprio domicilio, l’erogazioni di buoni sociali, le case di riposo, l’Amministratore di Sostegno, le badanti, l’assistenza domiciliare, il servizio di Protezione Giuridica, il servizio di Pubblica Tutela etc. Lo sportello auspica una fattiva collaborazione con i tanti “attori “ coinvolti sul territorio dai servizi a tutte le Istituzioni, alle Associazioni di Volontariato, i positivi contatti con le altre OO.SS. e altri soggetti del terzo settore. Siamo motivati nello svolgere questo compito consapevoli che le attuali circostanze di difficoltà economico-sociale, debbano vederci in prima linea poiché le difficoltà degli anziani fragili e dei non autosufficienti come quelle di tante altre persone possano trovare sostegno rispetto alla marginalità, all’isolamento, alle cure per la propria salute di ben-essere. La responsabile dello sportello si avvarrà dell’aiuto di tutti i volontari dello Spi di Lissone e del Comprensorio CGIl di Monza e Brianza.
lunedì 2 agosto 2010
I maltrattamenti e le vacanze degli anziani
Una badante italiana, responsabile di maltrattamenti aggravati ai danni di una settantacinquenne malata di Alzheimer, presso cui svolgeva le proprie mansioni, è stata arrestata in flagranza dagli agenti della Polizia di Massa Carrara e della Sezione Polstrada di Massa.
Il maltrattamento degli anziani, soprattutto Non Autosufficienti, è uno dei grandi problemi di oggi, se poi consideriamo che siamo alla vigilia delle vacanze possiamo affermare che i maltrattamenti aumentano: anziani lasciati soli che devono percorrere chilometri di strada per trovare un negozio aperto, nessun centro di aggregazione sociale, pochi spazi verdi; perchè anche queste sono forme di maltrattamento!
La popolazione anziana che rappresenta il 20% circa della popolazione è destinata ad aumentare nei prossimi anni fino a raggiungere il 30% nel 2030.
I diversi bisogni soprattutto degli anziani non autosufficienti, presenza della famiglia a parte, debbono vedere un impegno sull’offerta e la qualità dei servizi che, dato i numeri sopracitati, dovrebbe essere una priorità, invece ciò non c'è e non ci sarà anche a causa dei tagli nel comparto sociosanitario con la manovra del Governo Berlusconi e di una Regione lontana da scelte concrete nei propri bilanci per gli anziani.
Vanno presi provvedimenti al più presto per la popolazione ultra65enne se non vogliamo in futuro fare vacanze come quelle del bellissimo film "I viaggiatori della sera" con Ugo Tognazzi ed Ornella Vanoni.