lunedì 30 agosto 2010

Lo SPI CGIL di Lissone ed il PGT



Lo Spi-Cgil di Lissone ha accolto la proposta dell’A.C. di presentare, come altre realtà cittadine, una ISTANZA nell’ambito della fase di predisposizione del Piano di Governo del Territorio.
La nostra Organizzazione Sindacale rappresenta ben 2300 iscritti (3500 con le altre OOSS), anziani e pensionati e offre comunque servizi e sostegno anche a cittadini e alle loro famiglie non iscritti. La “forbice” dunque si amplia di molte unità. La scrivente Organizzazione nella scorsa primavera ha presentato in tutta la Brianza nell'ambito della “negoziazione sociale” tra Comuni e OOSS. un documento unitario steso con FNP-Cisl e UILP Uil, contenente proposte intergenerazionali e particolari di “categoria”, utili per rendere più vivibile la nostra città e che in seguito riporteremo in questa istanza. Purtroppo non abbiamo avuto modo di discuterne con i rappresentanti dell’A.C. nonostante le molte sollecitazioni. Riteniamo che il termine regolatore, del resto, abbia molteplici significati: normare, accogliere, approfondire, sviluppare, condividere Principi.
Nell’ambito del PGT pensiamo ormai si raffigurino per taluni aspetti forme di Welfare Comunity-
Il tema del Welfare si ricollega naturalmente con una visione della società che non può prescindere dall’accogliere diritti sociali,economici, di una crescente richiesta per una migliore qualità della vita da parte dei cittadini, anche nell’ambito urbano. Anche la nostra città vede nuove emergenze sociali, incertezze economiche con tante famiglie che rischiano di scivolare nell’indigenza, condizione delle persone anziane che vivono da sole e che hanno bisogno di cure, con diversificati bisogni, compresa la coesione sociale. Per costruire un welfare di territorio e cittadino, non bastano i servizi sociali, bensì un’insieme di un progetto regolatore di orientamento sociale che accompagni con azioni di rete e di sistema tutti i servizi e le infrastrutture utili per i cittadini e a maggior ragione per gli anziani : scuole, trasporti, Distretto Sociosanitario, Ospedale, strutture sportive e culturali, Uffici di Informazione, scelte urbanistiche appropriate, politiche abitative, vivibilità e accessibilità della città, con libertà di movimento, decoro e riqualificazione urbana, pulizia, etc. Queste in via generale ci sembrano istanze importanti per la popolazione in generale e anziana in particolare, che hanno fatto crescere la nostra comunità e che non possono essere considerati popolazione di serie inferiore.

Come rilevato dal quadro di sintesi delle criticità ambientali nella componente “socio-demografica”del VAS ma anche da altri documenti predisposti dall’A.C. emerge come a Lissone , nel nostro Ambito sociosanitario , nella regione Lombardia e in tutto il nord Italia vi sia un complessivo aumento della popolazione anziana che comprende diverse fasce fino a i novantenni. Attualmente la popolazione ultra65enne costituisce il 18% della intera popolazione residente a Lissone (7000circa)come da censimento al 31.12.2007 e si prevede aumenterà fino a raggiungere il 30% nell’anno 2030. Per cui, noi riteniamo che il PGT di Lissone debba essere improntato con scelte lungimiranti per coloro che riteniamo una fascia di popolazione più fragile che necessita di sostegni diversificati.
I pensionati, come da indagini da noi compiute, spesso assumono il ruolo di “nonni attivi” rilevando che i bisogni da sostenere debbano essere coniugati anche per l’altra fascia di popolazione più fragile: i minori.
Anche a Lissone esistono rapporti intergenerazionali perché attualmente i pensionati sostengono, anche economicamente (ricordiamo che stiamo vivendo un periodo di grande crisi) le famiglie dei propri figli e quando l’anziano/pensionato diventa Non Autosufficiente sono i figli che sostengono i genitori per favorire la domiciliarietà; solo quando questa situazione non è più sostenibile ricorrono alle strutture come le RSA che a fatica sostengono per gli alti costi.
Infine ma non per ultimo aggiungiamo dei suggerimenti che riguardano uno dei mali che affligge la popolazione anziana: la solitudine ed abbandono. E’ quindi importante sviluppare nell’ambito della comunità ciascuno per il proprio compito istituzionale, sociale e culturale momenti di inclusione sociale che renda vivibile l’ambito urbano

Il primo dato è quindi la richiesta di avere una CITTA’ VIVIBILE che sia più sicura e non una sicurezza intesa solo per gli aspetti penali:
· STOP ALLA CEMENTIFICAZIONE e sviluppo armonioso nelle sue parti urbanistiche
· CENTRI DI AGGREGAZIONE SOCIALE INTERGENERAZIONALI
· Ampliamento e riqualificazione del Centro Anziani
· MAGGIORI SPAZI VERDI anche nell’ambito dei propri quartieri
· Più controlli sulla salubrità dell'aria per rallentare/fermare l’aumento,nel nostro Distretto socio sanitario, delle crescenti patologie inerenti le vie respiratorie.
· SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE che limitano di fatto la possibilità di movimento ai diversamente abili
· ADEGUATE STRUTTURE SOCIO SANITARIE
· MINORE TRAFFICO VEICOLARE privato aumentando però i mezzi di trasporto pubblico verso i punti della città più opportuni quali: comune, asl, stazione, posta, ospedale sia di Lissone che il S.Gerardo di Monza, cimitero ect.
· Trasporto protetto in collaborazione con la Provincia di Monza e Brianza, provincia che sta conoscendo il disagio economico e nuove povertà, dove si rischia che l’anziano rinunci a cure importanti quali la chemioterapia proprio per la mancanza di tale trasporto.

· Manto stradale più decoroso e non come quello attuale, facendo attenzione alla pur minima barriera che potrebbe provocare rovinose cadute che porterebbero, i soggetti più fragili, a periodi di lungo degenze con problemi legati alla riabilitazione ed alla assistenza.

· Nell’ambito della manutenzione evidenziamo come gli alloggi comunali siano in condizioni precarie e proponiamo, visto l’insorgere di nuove povertà e di indigenti, di prevederne l’aumento
· Piste ciclabili, sicure e verso i punti della città di interesse pubblico
· Più negozi raggiungibili perché i grandi centri commerciali hanno svuotato il nostro Comune e perché non tutti gli anziani hanno la possibilità di raggiungerli; così da rendere il centro un momento di coesione sociale, di scambio intergenerazionale
· Nuove aree per orti. Esiste un regolamento per gli Orti approvato nel 2009 dalla commissione istituzionale.

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