domenica 8 novembre 2009

LETTERE DALLA PALESTINA 2









Lettera da Betelemme

Mercoledi 14 ottobre2009



Carissimi, ieri mattina si e' tenuta la conferenza internazionale dal titolo: Il ruolo dell'Europa per il Medio Oriente, presso il centro culturale Notre Dame Center di Gerusalemme.
Subito una nota sul centro culturale; edificio imponente costruito con roccia bianca di cui e' fatta tutta la città. Edificato per ospitare i pellegrini ( i costi non devono però essere troppo modici) e per varie attività.

La conferenza e' stata introdotta da un preludio musicale al pianoforte di auspicio alla pace.
I relatori sono stati tanti: funzionari del governo europeo che si occupano dei problemi israelo-palestinesi, religiosi, rappresentanti di organizzazioni sociali pacifiste e naturalmente gli italiani L. Morgantini, Sergio Bassoli, Flavio Lotti.

Moderatori del dibattito due giornalisti: Eric Salerno del “Il Messaggero” e Paola Caridi di lettera 22.

Si sono pronunciate parole forti fin dall'introduzione di Lotti, che nel ricordare le ragioni della nostra presenza a Gerusalemme motivata per sano realismo e non per buonismo pacifista, cita le convenienze economiche di non gettare 2 miliardi di dollari all'anno senza risolvere nulla.
Questione ripresa dagli interventi successivi, a partire dalla notevole cifra di 13 trilioni di dollari che il mondo ha versato dal 1991, inizio del processo di pace. Si e' cercato di rispondere se è giusto spendere così i nostri soldi oppure è arrivato il momento di smettere o di spendere diversamente i soldi, solo per azioni che vanno nella direzione della costruzione del processo di pace e non per la sicurezza ( armi).
Su questo aspetto ci sono state posizioni diverse, i funzionari europei hanno ricordato che quanto spende l'Europa ( 500 mila euro) supporta l'autorità palestinese nel piano di costruzione dello stato che deve essere realizzato in due anni oltre che pagare gli stipendi ai al personale di sicurezza ecc. Insomma hanno ricordato quanto ci aveva già detto il primo Ministro palestinese.

Altra questione l'hanno sollevata Michael Sabbah, Patriarca emerito di Gerusalemme, e Flaviho ( ONG spagnola) che nei loro interventi hanno parlato di boicottaggi, sanzioni, risarcimenti. Boicottaggio non tanto dei prodotti ma degli accordi internazionali non rispettati da Israele e quindi fine degli aiuti. Sanzioni per l'occupazione in atto. Risarcimenti per i danni della guerra causati alle infrastrutture costruite con i soldi europei.

Ed infine ha fatto molto discutere la posizione espressa da uno scrittore palestinese sullo stato bi - nazionale dove possano vivere ebrei e palestinesi insieme.
A questa posizione molti hanno ricordato la necessità di mantenere la soluzione finale del conflitto entro la formula due stati per due popoli.

Per chiudere vi porto a conoscenza del groviglio di domande che circolano tra alcuni di noi.
La nostra presenza servirà a qualcosa? E' vero come qualcuno ha detto che alimentiamo il turismo pacifista in queste terre dove di visite, conferenze, ecc. sono strapiene? Non e' che ci parliamo tra minoranze pacifiste ininfluenti sui rispettivi governi?

A volte avverti il senso di impotenza e di frustrazione davanti all'enorme complessità dei problemi e nascono domande serie, non inutili, come queste.

Oggi il programma prevede visita al museo Yad Vaschem e poi incontro -manifestazione per la pace con i famigliari delle vittime palestinesi e israeliane, ovviamente a Gerusalemme.



Saluti

Danilo Villa

Ufficio Politiche Sociali

CGIL Monza e Brianza

"La nonviolenza e' il primo articolo della mia fede. E' anche l'ultimo articolo del mio credo"
Gandhi

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