Si è svolto
a Lissone il giorno giovedì 9 luglio a palazzo Terragni il un dibattito
promosso dalla Lega Nord e coordinato dal capogruppo del Listone Dott. Zagari,
alla presenza di numerosi ospiti in qualità di relatori di tutte le forze
politiche presenti nel Consiglio Regionale.
Sulle competenze del moderatore, dirigente ASL di Monza, non nutriamo
dubbi, troviamo però singolare una strana commistione; un dirigente ASL MB e
capogruppo di una lista civica di maggioranza che sostiene la Giunta del Comune
di centro-sinistra che coordina un incontro promosso da una forza politica
molto in contrasto con la giunta Monguzzi…. Ci chiediamo: la Lega non aveva
proprio nessuno a livello cittadino, per coordinare il dibattito nel merito?
Data la dimensione regionale dell’argomento pensiamo che avrebbero potuto
trovarlo anche fuori Comune… seppure con le ricadute brianzole dell’argomento.
Martedì 14 luglio è iniziata la discussione in Aula
del progetto di legge 228, anzi di ciò che resta della tanto annunciata riforma
della sanità lombarda perché purtroppo la vera discussione che avrebbe dovuto
esserci nelle commissioni non è stata permessa, i contenuti delle proposte del libro
Bianco sono scomparsi nella nuova proposta di riordino che mantiene in auge
solo due proposte, la prima la riduzione del numero delle ASL, la seconda la
realizzazione del nuovo assessorato del welfare.
E ’da tempo che
il PD regionale si confronta con la maggioranza in Regione Lega e Forza Italia con una proposta più realistica e vicina alle esigenze dei
cittadini soprattutto ai più fragili e nella consapevolezza di
come tante scelte possano
avere ricadute sulla salute e
sull’economia dei bilanci delle
famiglie lombarde , soprattutto quelle non milionarie
e si spera in una riforma per cambiare
davvero la sanità lombarda, per renderla più efficiente e più equa che risolva
i problemi dei cittadini, perché attualmente la proposta della maggioranza è sfuggita
di mano a Maroni ed ai
due Assessori di maggioranza Cantù
e Mantovani , ai loro staf e ai gruppi della stessa maggioranza tenendo conto
dell’astensione sul testo di Fi, Fratelli d’Italia.
C’è
una forte scontentezza nei territori: Anci, farmacie, terzo settore, sindacato,
associazioni della salute mentale, tutti sono scontenti ed alcune Università,
mosse direttamente da Maroni, dichiarano irricevibile il lavoro della
maggioranza
Analizzando
nel merito l’attuale
testo presentato dal cons. Rizzi, subisce un duro colpo l’integrazione socio-sanitaria-sociale,
cosa che provano sulla propria pelle persone non-autosufficienti dimesse
dall’Ospedale con tante complessità famigliari
nel seguire con adeguati sostegni i più fragili al domicilio e seppur annunciata più volte nel documento, l’integrazione
non compare né nei modelli né nei luoghi dove questa si debba realizzare e
neppure con quali metodi, tempi e procedure
Ancora
una volta viene rimarcata la centralità del medico di medicina generale nelle
cure di medicina primaria, ma di fatto lo si lascia solo e avulso da un
contesto generale che sembra ancor meno gestito e programmato dall’organismo
pubblico (ex Asl o ex medicina di base)
La
responsabilità del pubblico è la vera assente di tutta la manovra, assistiamo
nei vari articolati della legge a un vero scarica barile della responsabilità
che la Regione ha in capo rispetto alla tutela della salute dei cittadini, dove
viene diluita in organismi con dimensioni territoriali mastodontiche dove le
stesse realtà locali avranno difficoltà a far sentire la propria voce, ancor
meno forza avrà il cittadino soprattutto se anziano e fragile. Riteniamo che si debba salvaguardare il
ruolo e la presenza capillare dei distretti socio-sanitari con l’incremento
della parte sociale, l’accesso all’orientamento e presa in carico quali il
Servizio unico Welfare distrettuale, la continuità dei Piani di Zona come
espressione massima delle comunità municipali del territorio
A
rischio è anche una riduzione della copertura dei Lea e un aumento della
compartecipazione attraverso rette e ticket sempre più alti.
Un
altro rischio è che nasca un mercato della Sanita’ non governato dal sistema
pubblico, che potrebbe rimanere tale nonostante gli accordi fatti dal sindacato
unitario con l’assessorato alla famiglia, per il governo del sistema.
Il PD
sostiene la necessità di Strutture socio sanitari Territoriali in grado con
ambulatori, personale, strumenti idonei di offrire presa in carico di
pazienti con problemi non gravi a
livello sanitario da effettuare sul campo, con offerta anche di sostegni ambulatoriali e domiciliari con eventuale
degenza limitata ….si ha in mente l’intasamento dei Pronto Soccorsi? …a fronte
di un aiuto non necessariamente urgente e il non - funzionamento delle guardie mediche?
E non da
ultimo anzi il primo, la trasparenza e la correttezza nella spesa superando
certe logiche di potere che tanto danno hanno recato con scandali, conflitti di
interesse segnando anche in questo settore la distanza e il rispetto dei
cittadini e verso le istituzioni.
Oggi, come dicevamo prima, alle ore 10 inizia la maratona
nell'Aula del Consiglio regionale della Lombardia sulla non-riforma della
sanità lombarda. Giornali, media, ma soprattutto cittadini se ne sono
finalmente accorti, le minoranze hanno presentato oltre 20.000 tra emendamenti
e ordini del giorno e probabilmente si lavorerà per tutto il mese di agosto,
così come dice Maroni.
Cos’altro ci vorrebbe per avere una vera ed
attenta, ai bisogni dei cittadini, riforma:
CONFRONTO
Il
confronto con le OO.SS. per l’applicazione dell'accordo di settembre dovrà
continuare sia durante l'iter di approvazione in Consiglio Regionale sia nelle
fasi successive di applicazione delle nuove norme.
Si
devono richiamare i principi di buon andamento, imparzialità, economicità e
appropriatezza in tutte le articolazioni del sistema sociosanitario regionale a
partire dalle decisioni di Giunta e il rispetto e l'attuazione degli stessi
devono poter essere verificati dall'Agenzia regionale indipendente al fine di
assicurare trasparenza e pieno rispetto della legalità nella governance e nella
gestione del sistema a tutti i livelli.
TERRITORIO
E INTEGRAZIONE
Importante
è il Territorio e la Integrazione e per questo è necessario che il progetto di
legge espliciti quali servizi il cittadino trova nel territorio e, al fine di
un potenziamento del ruolo dello stesso, si ritiene necessario che venga
mantenuto il distretto quale unità dimensionale dei servizi sociosanitari e
sociali.
Va
istituito lo sportello unico del welfare quale luogo di accesso riconoscibile
da parte del cittadino al sistema di presa in carico integrata e globale.
Una
presa in carico a seguito di una valutazione multidimensionale dei bisogni
sociosanitari sociali deve essere pubblica a garanzia dell'accesso
universalistico ai servizi e a salvaguardia del principio di equità, anche a
maggior tutela delle categorie fragili a partire dai malati cronici.
TICKET
E RETTE
Relativamente
alle rette si richiama la necessità di incrementare la quota sanitaria a carico
della Regione fino al raggiungimento del 50% della retta media ponderata
regionale contestualmente dovranno essere ridotte nella stessa misura le rette
a carico dei cittadini.
Va
programmata la progressiva abolizione dei ticket sanitari come indicato negli
obiettivi di legislatura, a partire dalla immediata abolizione del superticket
e dalla reintroduzione delle esenzioni preesistenti per disoccupati,
cassintegrati, lavoratori in mobilità e in contratto di solidarietà; e comunque
andrebbe garantita in tempi accettabili l'erogazione, attraverso il SSR, di
visite ed esami per evitare il ricorso da parte del cittadino ai sistemi a
pagamento diretto.
PUBBLICO
E PRIVATO
Va
affermato il principio del superamento della logica di competizione tra
erogatori attraverso l'affermazione di logiche di integrazione e collaborazione
finalizzata al continuo miglioramento della qualità delle prestazioni offerte
dal sistema garantendo una maggiore appropriatezza delle prestazioni e una
progressiva eliminazione delle inappropriatezze.
PREVENZIONE
Sono
fondamentali le politiche di promozione della salute e di prevenzione a partire
dalla medicina di iniziativa che vede il ruolo fondamentale dei MMG.